“Suo figlio potrebbe essere dislessico!”. Chi si è sentito dire almeno una volta questa frase, sa cosa sia la frenetica ricerca di risposte e informazioni: in internet, tra conoscenti, addirittura dal medico!
Allora proviamo qui a fare un po’ di chiarezza rispetto alla domanda : cosa sono i Disturbi Specifici dell’Apprendimento o DSA.
In primis va detto che “non esiste solo la dislessia”: se è vero che la dislessia è quella forse più conosciuta, va però detto che attualmente sono univocamente riconosciuti 4 tipi di Disturbi Specifici dell’Apprendimento. Prima di spiegarli brevemente inizio con il chiarire che si parla di “specifici” proprio perché sono disturbi che interessano “specifiche” abilità in presenza di capacità intellettive nella norma.
LA DISLESSIA
è un disturbo che interessa il processo di lettura, quindi di traduzione del simbolo grafico nel suono corrispondente. Questa difficoltà può essere caratterizzata da eccessiva lentezza nella lettura, anche di testi noti, oppure dalla presenza di un numero troppo elevato di errori rispetto alla media (sostituzione di lettere o sillabe, omissioni di parti della parola, scambio tra lettere simili,..). Si possono riscontrare segnali di allarme già dalla scuola dell’infanzia (confusione tra suoni, difficoltà con le filastrocche, povertà lessicale,..) , ma per una diagnosi è necessario attendere la fine della seconda classe della scuola primaria.
LA DISCALCULIA
è un disturbo che può interessare la conoscenza del numero e/o il sistema del calcolo aritmetico. Nel primo caso il bambino fa errori nella valutazione delle grandezze e delle quantità, nella lettura o scrittura di numeri. Nel secondo le fatiche sono nelle procedure di calcolo, nell’acquisizione delle tabelline, nel riconoscimento corretto dei segni. Attenzione: la discalculia non va confusa con una più diffusa difficoltà in matematica! E’ possibile fare diagnosi di discalculia solo al termine del terzo anno della scuola primaria.
LA DISORTOGRAFIA
interessa la capacità del bambino di scrivere correttamente suoni che ha udito (convertire fonema-grafema, ad es. scrive “valso” per “falso”); errori nel riconoscimento di doppie ed accenti; oppure fatica a consolidare la correttezza ortografica (“l’ago” per “lago”). La disortografia si presenta spesso associata a dislessia ma può anche essere presente come disturbo isolato.
LA DISGRAFIA
infine, rientrante sempre nella categoria dei disturbi di scrittura, si manifesta con la difficoltà a riprodurre graficamente segni alfabetici e numerici, una difficoltà prettamente esecutiva della scrittura manuale dal punto di vista della forma. La disgrafia si caratterizza per una scrittura difficilmente leggibile, una lentezza o rigidità di esecuzione del gesto, che talvolta causa anche dolore durante l’esecuzione.
Beh spero di aver fatto un po’ di chiarezza tra i vostri interrogativi, ma ora voglio porre io una domanda...e se DSA stesse per “Diverso Stile di Apprendimento”?!?